Emergenza rifiuti urbani in Italia
Sono passati dieci anni. Nel frattempo, sono stati approvate nuove leggi e direttive che regolano la gestione dei rifiuti, sono cambiate le autorità di controllo, sono nate nuove aziende del settore. Si sono avvicendati 5 governi nazionali, 4 ministri competenti, 3 Commissioni europee. La composizione merceologica dei rifiuti e i dati della produzione non sono più gli stessi. L'emergenza non esplode più a Milano ma a Napoli, nel centro e nel sud Italia.
Nonostante questo, la nostra analisi di allora ci appare, purtroppo, di attualità. Le politiche ambientali continuano ad essere snobbate dalla politica, le rivolte popolari continuano a bloccare l'installazione di impianti adeguati allo smaltimento, gli ambientalisti continuano ad appoggiarle. Gli organi di informazione continuano a non chieder conto agli amministratori delle loro responsabilità.
Soprattutto gli effetti negativi di questa situazione non sono cambiati in modo sostanziale. Rispetto ad allora, lo smaltimento in discarica dei rifiuti urbani è passato dal 90% al 70%. Se consideriamo che i progressi in termini di recupero di materiali e di energia si riscontrano solo a nord di Roma, dobbiamo concludere che in tutto il sud, le condizioni sono peggiorate.
Un'azione di corretta informazione e di richiamo alla responsabilità è quanto mai necessaria.